I sistemi di navigazione satellitari dedicati sono diventati nel corso degli anni sempre più popolari, anche se ultimamente sono stati un po’ oscurati dalla presenza degli smartphone che presentano funzioni molto simili, anche se spesso a un prezzo molto più elevato. TomTom e Garmin sono senza dubbio i maggiori concorrenti in questo campo e i loro dispositivi vendono ancora abbastanza bene. Il TomTom Via 62 è costruito in maniera solida e restituisce un’ottima sensazione di robustezza quando lo si ha tra le mani.
Il dispositivo è abbastanza piccolo da poter entrare comodamente in una tasca ed è anche abbastanza leggero, caratteristica che in questo caso non guasta affatto. Ci sono stati momenti in cui andavamo in giro con il TomTom Via 62 in tasca dopo averlo utilizzato per i nostri test e onestamente lo abbiamo completamente dimenticato, nonostante sia solitamente una persona molto attenta a ciò che succede nelle mie tasche (e per questo molte volte invidio le grandi borse della mia compagna). Lo schermo ha una diagonale da 4.3″, piuttosto duro al tatto ma reattivo, quindi selezionare le funzioni a schermo è un vero e proprio gioco da ragazzi.
Design piuttosto goffo
Esteticamente, non c’è molto da dire. Somiglia molto agli altri comuni navigatori satellitari presenti sul mercato e rispetto ai modelli premium più avanzati che somigliano più ad un cellulare, questo da proprio la sensazione di star guardando un tipico navigatore GPS. Una delle cose più scomode riguardanti il design è rappresentata dalla posizione dello slot di caricamento e del tasto di accensione, sul retro del dispositivo e di una scomodità unica da raggiungere. Capisco che questo è stato fatto per conservare un aspetto estetico impeccabile dello schermo e del lato anteriore del dispositivo, ma in quanto a comodità davvero non ci siamo. Sarebbe stato molto meglio se questi fossero stati disposti su di un lato.
Accendere il dispositivo quando si è già alla guida e con il navigatore sul supporto è un’operazione laboriosa e non è il massimo se si tengono le mani sul volante. Non parliamo poi del plug di alimentazione, scordatevi di riuscire a collegare il caricabatteria se state guidando, la sosta in questo caso è assolutamente obbligatoria. Lo schermo è facile da usare è reattivo, molto più di alcuni smartphone economici. È piuttosto luminoso e non si hanno problemi nemmeno con molta luminosità del sole. Inoltre, passa in automatico alla modalità notturna quando la luce inizia a calare.
Hands free? Non proprio
Scegliere la finitura opaca al posto di quella lucida è un’altra scelta eccellente da parte di TomTom. I menu sono un po’ goffi, soprattutto dopo aver abbinato il dispositivo al cellulare e si cercano alcune funzioni. Per utilizzare la funzione “senza mani” ho dovuto premere nove pulsanti sul navigatore. Ho abbinato con un android, in maniera semplice e veloce. Il sistema Speak and Go è migliorato molto rispetto al passato. Riconosce circa 1000 espressioni in linguaggio naturale (non provate a parlargli in dialetto).
La voce ha qualche difficoltà a pronunciare in modo corretto il nome di alcune strade della nostra città, ma chi non le avrebbe se non fosse davvero italiano? Il vero problema è che offre il riconoscimento vocale, ma è piuttosto inutile se devo attivarlo a mano e poi confermare ogni comando con i pulsanti a video! La velocità d’interfacciamento è rapida, impiega circa 45 secondi per connettersi al satellite. TomTom Via 62 vale il prezzo che costa? Se sei uno che macina chilometri e non ti piace l’idea di farti guidare da un cellulare, beh allora la risposta è assolutamente si.