“Nella moderna guerra di movimento bisogna riuscire a rispondere a due domande: dove diavolo mi trovo io? Dove diavolo si trova il nemico? Mentre per la seconda rispondere rimane difficile, per la prima fu inventato il GPS”. Questa è un’espressione famosa quanto semplice e stupenda per identificare la nascita del GPS, che si trova scritta in uno dei noti libri di Tom Clancy. Il GPS che oggi esaminiamo in questa recensione è il Garmin Foretrex 401, uno dei migliori sulla piazza.
Questo è un dispositivo utilizzato ancora in ambito militare, ma ovviamente essendo anche famoso a livello mondiale, non utilizza solo una modalità cifrata, ma anche grafica per meglio rappresentare tutte le informazioni. Questo modello, nato per uso militare (il che lo si può dedurre anche dalla sua colorazione) richiede un minimo di conoscenza in ambito cartografico, ma sul campo si rivela essere un compagno fidato. La prima cosa che ci ha colpito di questo modello sono le sue dimensioni. Si attacca al polso come un normale orologio, si comanda semplicemente con una sola mano e il suo peso non è eccessivo. Non è un modello impermeabile, o almeno non lo è per la pioggia battente, anche se resiste a qualche schizzo d’acqua. Per tale motivo in giro si possono acquistare delle custodie apposite e trasparenti in cui inserirlo anche quando lo si tiene al polso.
Cosa fa e cosa no
Il dispositivo Garmin Foretrex 401 è alimentato da due mini stilo non incluse nella confezione, l’autonomia si aggira attorno alle 15/17 ore, ma sostituirle è molto semplice e ciò lo rende praticamente infinito. Il modello in oggetto non è di tipo cartografico e quindi non è in grado di sostituire bussola e mappa. Consente comunque di fare due importantissime cose: calcolare distanza e direzione per un waypoint (presente in memoria o inserito manualmente) e segnare le coordinate di un punto (waypoint). Inoltre, possiede una bussola elettronica (che però non è precisa come quella tradizionale) e un altimetro barometrico, indipendente dal GPS. Lo abbiamo testato a lungo durante un’escursione in montagna e queste sono le nostre sensazioni.
Arrivati al punto di partenza, lo abbiamo acceso, tempo di sistemarmi (circa 1 minuto) e il dispositivo era già pronto e con segnale GPS agganciato. Premo il pulsante Mark, in questo modo segno il punto del parcheggio in memoria. Premo “Goto” e inserisco la mia destinazione già presente in memoria. Non sto qui a spiegare come memorizzare i waypoint, siccome la procedura è piuttosto complicata e lunga, un difetto di questo dispositivo.
Proseguiamo…
Fatto questo, sullo schermo appaiono distanza in linea d’aria e la direzione da seguire, che però spesso non è la stessa del sentiero da seguire, in questi casi è meglio aiutarsi con una mappa. Durante l’escursione abbiamo potuto consultare i dati di altitudine, che sembrano abbastanza precisi. Arrivato al primo waypoint inserisco il successivo e così fino alla meta. Il percorso può successivamente essere scaricato sul PC e condiviso con gli amici. Arrivato a destinazione, premo “track back” e il dispositivo inverte la marcia e mi riporta al punto di partenza. Lo abbiamo quindi utilizzato in altre escursioni, trovandolo piuttosto comodo e preciso, con una variazione di circa 10/20 metri sia per il GPS sia per l’altimetro, comunque più che accettabili.
Forse non può essere considerato indispensabile per gli escursionisti professionisti, dato che sulle nostre montagne non è molto facile perdersi, ma evidentemente in ambito militare può essere molto più utile. Per finire, sono disponibili anche delle funzioni per i paracadutisti, ma ci spiace non avere la possibilità di testarle. Nel complesso un ottimo prodotto, dal costo medio e che può rappresentare un buon acquisto.